Semi di rosa e altre storie…

M’immergo nella malinconia novembrina. Come quelle poetesse che adornavano il capo di semi di rose e canti autunnali.

Trattengo il fiato, m’improvviso scrittrice.

Entro nel bosco, in punta di piedi.

I rami bisbigliano al vento sogni di brughiera.

Un sole pallido si sporge sopra le siepi.

L’anima si accartoccia tra le foglie brune.

La ghiandaia cospira con l’albero ramato mentre il ghiro dorme nella sua tana.

I tronchi degli alberi si vestono a lutto.

Si infiammano i racconti.

***

La montagna in questa stagione indossa tonalità scarlatte. I tronchi diventano scuri, l’acqua degli stagni si ghiaccia, cade la prima neve. Mi perdo a guardare il sole sparire dietro le nuvole, la nebbia che avvolge i sentieri. Ascolto il fruscio delle foglie sotto le scarpe, il silenzio interrotto dal verso di una poiana. Fotografo un faggio, respiro l’aria che si è fatta frizzante.

***

Questo è il mese dei racconti, delle storie lette accanto al fuoco.

Jeanne-Marie Leprince de Beaumont (1711-1780), nata Vaimboult, scrive molte fiabe, tra cui “La bella e la bestia”, la versione più popolare. Si pensa che la storia de “La bella e la bestia” provenga dal mondo classico, dagli scritti di Apuleio. Ci sono molte favole che si avvicinano a questo racconto”: ne “il serpente”, di Giambattista Basile (1583-1632), Grannonia accetta come marito un serpente, che si rivelerà essere un bel giovane; nel racconto “Il montone”, di Marie-Catherine d’Aulnoy (1651-1705), troviamo Meravigliosa innamorata di un montone. Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve (1685-1755), rimasta vedova a soli 26 anni e senza soldi, si lancia nella carriera letteraria e compone la versione moderna de “La bella e la bestia”. Alcuni sostengono che l’abbia copiata dalla favola “Il re porco” di Giovanni Francesco Straparola (1480-1588). I tempi cambiano, la fiaba di Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve non è sanguinolenta come i racconti di Straparola e Basile, tuttavia, rispetto a quella che noi conosciamo, è più complessa, piena di magia.

Ci ricordiamo di Charles Perrault (1628-1703), del regista Jean Cocteau o dei film della Disney, lasciando nell’oblio Villeneuve e Beaumont…

***

Novembre sa di brughiera, di erica selvaggia, di vento che sferza i capelli dell’eroina, di profondo silenzio.

E’ il mese di Jane Eyre e del castello di Thornfield Hall…

Continua…

Lascia un commento