Il destino di Alice

“Il destino di Alice” partecipa al concorso indetto da Amazon. Se piace, chiedo ai lettori cortesemente di lasciare una recensione.

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Come ho detto altre volte “Racconto Gotico” è nato per caso, in una sera di inverno. L’ho scritto in pochi giorni, per certi versi si vede. E’ un racconto grezzo, meno curato di “Al tempo dei lupi” e “Alla ricerca di Agata”.

Il destino di Alice è una sorta di seguito di “Racconto Gotico”, fa parte de “i racconti d’inverno” (una trilogia):

Al tempo dei lupi

Racconto Gotico

Il destino di Alice

I miei racconti, sebbene siano collegati tra loro, possono essere letti da soli.

“Il destino di Alice” chiude la storia di James e Alice, donando a chi me l’ha chiesto un finale migliore. Ci sono più dialoghi e meno descrizioni.

Ringrazio, anche in questo spazio, Simona Cordara che mi ha aiutata nella correzione. Senza di lei, non sarei riuscita a pubblicare tre racconti in un anno.

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Chiudo qui il capitolo Racconti fantasy, gialli e d’amore. Non rinnego nulla, altrimenti non pubblicizzerei “Il destino di Alice”. Diciamo che “parlarsi addosso” non è il mio forte. Sarebbe bello che il “mio lavoro” si reggesse sulle proprie gambe. Sono romantica, purtroppo.

E’ stato stupendo sognare con Anna, Agata e Alice, scrivere di loro – sto bene solo quando creo -, ma è arrivato il tempo di dire addio ai lupi, ai monti e alla neve.

Ringrazio:

Anna, Carla, Stefano, Lucia, Giovanna, Natasa… grazie alle loro critiche ho imparato a scrivere, o quasi, a terminare i miei progetti (per quanto piccoli).

Simona che mi ha dato e insegnato molto.

Ringrazio tutti i lettori sconosciuti di Kindle Unlimited, che continuano a leggere “Racconto Gotico” (mi stupisco sempre) e “Al tempo dei lupi”, anche se non mi avete lasciato un straccio di recensione.

Ringrazio Elena Cordara, che mi ha fatto da cavia per “Alla ricerca di Agata”, quando era ancora “nel grembo” e pieno di sviste.

Ringrazio Afra, Raffaella, Carla, Marina, Claudia, Silvia e Gisella.

Grazie a tutti quelli che mi hanno fatto sognare e, perché no, sperare.

Grazie di cuore.

ps: qualche volta citerò ancora i miei libri, ma, da come si percepisce sopra, è la parte che mi piace meno.

Fine.

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