… E quando il mondo era così calmo, mi pareva sempre di trovarmi vicino a una persona che mi conoscesse molto bene, sì, era come starle al fianco…

“Prezioso veleno” è un romanzo poco conosciuto in Italia. Pubblicato per la prima volta nel 1924, racconta la storia di Prue Sarn, un’eroina caparbia e “moderna”. Il racconto si svolge ai tempi di Napoleone, nell’Inghilterra rurale. In un’epoca in cui le comunità vivevano immerse nel folklore, nel bigottismo religioso e nella superstizione.
… A Plash abitavano i Beguildy, e fu nella loro dimora, in parte casa di pietra e in parte caverna, che imparai a leggere. Potrebbe sembrarvi strano che una donna di umili origini come me sappia leggere e scrivere, e sia capace di ordinare tutte queste cose in un libro. Ma quando ero una ragazzina erano poche anche le grandi signore capaci di scrivere qualcosa di più di una lettera d’amore, alcune sapevano solo scrivere sui loro barattoli
di marmellata…
… All’epoca, quando qualcuno moriva, c’era ancora l’usanza di dare qualche soldo a un povero perché venisse a prendere il pane e il vino che gli venivano offerti al di sopra della bara, affinché mangiasse e bevesse dicendo: “Io ti concedo ora sollievo e riposo, caro uomo, affinché tu non venga a passeggiare né per i campi né per le strade. E per la tua pace offro in cambio la mia anima”… (…)
… Nonno diceva che i mangiatori di peccati erano perlopiù dei vecchi saggi o degli stregoni che se la passavano male, ma qualche volta erano dei poveri diavoli che per qualche oscura colpa erano stati banditi dalla comunità e coi quali nessuno voleva avere a che fare…
… Durante l’agnellatura la vita del pastore è dura. Deve rimanere sveglio in solitudine nel cuore della notte, nel buio più fitto, all’ora degli gnomi. In mezzo alla nebbia, al vento gelido o alla neve che sussurra, sussultando a ogni grido o ululato che sente qua e là nella foresta, il pastore deve continuare a stare sveglio, mentre ogni rumore confortante è svanito e nulla più combatte i fantasmi portati dal vento del nord e dell’est…
I destini dei fratelli Sarn sono segnati da sciagure e tragedie. Gideon Sarn insegue il danaro per tutta la vita, nemmeno la passione per Jancis Beguildy riesce a liberarlo dalla maledizione. Prue, per colpa del suo labbro deformato, viene isolata e additata come strega. La madre di Prue, infatti, ripete spesso: “E’ colpa mia se una lepre mi ha attraversato la strada davanti? E’ colpa mia?”.
… dalle nostre parti, per quanto strano ciò possa sembrare altrove, chi viveva solo diventava sospetto. Dipendeva certamente dalle paurose leggende e dai terribili racconti che venivano ripetuti in quei casolari isolati e sperduti quando, nei lunghi inverni, il vento ulula intorno come un branco di lupi.
Erano racconti di uomini assassinati mentre ritornavano a casa; di apparizioni di fantasmi che vagavano intorno alle loro vecchie dimore; canzoni cantate da morti; urla di streghe, come ero io, che viaggiavano con le foglie secche in una raffica di vento; minacce di passanti nascosti agli incroci. Così nessuno aveva il coraggio di starsene da solo, né avrebbe condannato qualcun altro alla solitudine senza avere un’ottima ragione; perciò quando vedevano qualcuno rimanere in disparte, era sufficiente a farlo dichiarare dannato….
La scrittura di Mary Webb è poetica, delicata, piena di sfumature. L’autrice dipinge, attraverso le parole, paesaggi profumati, selvaggi, limpidi, misteriosi. Riusciamo a cogliere, grazie alle sue descrizioni: l’alito del vento, il linguaggio segreto delle libellule, la risata del picchio. Vediamo attraverso gli occhi di Prue il mondo che la circonda, nella sua bellezza e ferocia.
… Arrivata al cancello di legno, quando passai vicino ai cespugli di biancospino e di rose selvatiche, la rugiada schizzò fuori dal cuore dei fiori e mi cadde sul vestito come una pioggia…
… Lo stagno era così pieno di luci rossastre da far quasi credere che la nostra casa riflessa nell’acqua stesse bruciando. I neri pini stendevano i loro rami coperti di brina e di ghiaccioli come fossero braccia alle cui estremità pendevano delle dita bianche che fossero state immerse nell’acqua saponata…
“Prezioso veleno” è un romanzo particolare, intriso di valori, talvolta religiosi, e tradizioni secolari. Il racconto si snoda tra felicità e tragedie. I colpi di scena non mancano, come non manca l’amore di due anime affini: Prue Sarn e il tessitore Kester Woodseaves. Personaggi di rara bellezza in un mondo che, ancora oggi, dà per scontato il significato del vocabolo “amore”. Webb, che in vita soffre di un disordine tiroideo (le provoca, tra le tante cose, occhi sporgenti), dà voce a Prue, affetta da labbro leporino: una ragazza piena di passione, che, per il fratello, sgobba come un uomo. Kester Woodseaves, il tessitore, difende gli animali, le persone in difficoltà, si ribella dinanzi alle ingiustizie e alle superstizioni. Prue e Kester si riconoscono, si amano e si salvano.
… Com’era? A chi somigliava? Era bello? Non ve lo saprei dire. Nell’amore non si vede nulla, né l’aspetto, né le somiglianze…
“Prezioso veleno” è uno scrigno di racconti, storie, leggende e ricordi, in cui la natura sfoggia le sue vesti, che vediamo mutare con il passare delle stagioni.
… Voi forse le chiamate primule, ma noi li abbiamo sempre chiamati fior di primavera, o chiavi del cielo…
… Gli alberi intorno, coperti di neve e bianchi come lo zucchero, rimanevano immobili, quasi fossero personaggi delle favole sotto un incantesimo. Non riuscivo neanche a ripensare all’estate né a immaginare di nuovo lo stagno fiorito di ninfee e animato dalla brezza…
… Le folaghe con le loro giovani nidiate andavano qua e là sullo stagno, i merli acquatici si costruivano i nidi ben riparati, le cutrettole scherzavano vicino all’acqua, e l’airone osservava la sua lunga ombra nello stagno limpido come se si domandasse quanto ci avrebbe impiegato ad allungarsi come quella del campanile. Le foglie delle
ninfee, verdi e lucide, galleggiavano come barche vuote, essendo il momento della fioritura ancora lontano….
… Alla fine giunse l’alba benedetta e la nebbia diventò un’immensa nuvola lucente che circondava tutto. Ma mentre il sole saliva pieno di potenza e calore, la nebbia si sollevava compatta, così ben presto potei intravedere le folaghe nuotare qua e là nello stagno come api tra le assi di un’arnia. Poi anche i tronchi degli alberi si liberarono in basso, tanto che il bosco sembrava tutto ricoperto di neve. Finalmente, dopo essersi alzata un po’
per volta, la nebbia si confuse con le nuvole dell’alba. Ma dopo poco anche quelle si dileguarono e il cielo divenne terso, puro, azzurro come una pervinca…

***
Musica del post
Farewell, now, my sister
Up ahead there lies your road
And your conscience walks beside you
It’s the best friend you’ll ever knowAnd the past is now your future
It bears witness to your soul
Make sure that the love you offer up
Does not fall on barren soilFor the wind cries of late
In the whispering grass
Our way of life is held
In the spinning wheels of chanceI believe in a way of long ago
And the sounds I believe rose our glow
And we’re changing our waysYes, we are taking on different roads
Tell me more about the forest
That you once called homeFor the wind cries of late
In the whispering leaves
And the sun will turn to waste
The heavens we build aboveFather, teach your children
To treat our mother well
If we give her back her diamonds
She will offer up her pearlWe must sing her creation song
Jeune du monde
Invoke the spirits that feed us
This dreaming takes too longBut I’m not bitter, no, I’m surviving
To face the world, to raise the future
So why don’t you tell me, come on and tell me
About the world you left behind
Can you tell me?
Dead Can Dance